Itinerario ciclabile: La Via delle Colline
Distanza: 10,8 km
Durata: 2:45 h
Dislivello: 87 mt
Grado di difficoltà: Facile
La Via delle Colline è una itinerario ciclabile nei rispettivi comuni di Valdobbiadene, Vidor e Farra di Soligo. Si attraversa una serie di luoghi di importanza storico/architettonica, religiosa, ambientale, ed enogastronomica collegandoli alla ciclabile “La Piave”.
Il percorso può iniziare sia da Valdobbiadene (intersezione con la ciclabile “La Piave”) sia da Col San Martino (Via Scandolera).
Il percorso si snoda attraverso strade carrarecce, sentieri e strade asfaltate e inghiaiate.
I punti di interesse più rilevanti che si incontrano nel percorso sono: il Parco del Settolo Basso , il Santuario di Madonna delle Grazie e l’Oratorio di San Martino.
Parco del Settolo Basso
Si tratta di una zona golenale allo sbocco del Canale di Piave verso il “Quartier del Piave”, una vasta conca racchiusa tra il monte Cesen, il Montello e le basse colline del Prosecco. L’area naturalistica è uno scrigno di biodiversità, di flora e fauna, infatti è riparo per numerose specie di uccelli, in particolare quelli dell’habitat delle zone umide e dei fiumi alpini. Tutta l’area è una Zona a Protezione Speciale (ZPS) del progetto europeo Rete Natura 2000. rete Europea per la conservazione della biodiversità istituita nel 1992.
Santuario di Madonna delle Grazie
La fondazione del santuario della Madonna delle Grazie risale al 1346 da parte di alcuni Servi di Maria del monastero di Santa Caterina di Treviso per fuggire dall’epidemia della pesta nera. Così divenne un convento. Danneggiato dopo la seconda guerra mondiale, utilizzato prima come lazzaretto per gli ammalati, venne ripristinato dalla Pro Loco Colbertaldo. Il santuario è ora utilizzato dalla parrocchia per celebrazioni e attività spirituali ed è diventato una splendida meta per gite ed escursioni e ospita manifestazioni del paese.
Oratorio di San Martino
Esempio di architettura novecentesca è il Tempio di San Martino. Finito di costruire il 27 luglio 1927 sul luogo dell’oratorio danneggiato nel 1918 dalle bombe del nostro esercito. All’interno del Tempio vi è una piccola urna contenente vari nomi di persone estratti da quelle coppie che chiedono a San Martino la grazia di avere figli impegnandosi poi, a grazia ricevuta, di imporre al neonato il nome estratto. L’usanza é documentata fin dal maggio 1743 ma la sua origine si perde nella notte dei tempi ed ancor oggi decine di coppie, provenienti da molto lontano, si recano al tempio per questo motivo.