Comune di Vidor
Vidor, situata sulla sinistra del fiume Piave, era già conosciuta in età romana quando fu probabilmente un punto di sosta della via Claudia Augusta Altinate. Successivamente nel medioevo, lungo le sponde del fiume Piave, sorse un piccolo porto fluviale e, dopo la fondazione dell’abbazia benedettina di Santa Bona, nel 1107, si attuò un’intensa opera di bonifica e deforestazione di tutta l’area. L’abbazia sorse per custodire le reliquie della Santa che il conte Giovanni Gravone, reduce della Prima Crociata, portò a Vidor dalla Terra Santa.
Sempre al medioevo risale la costruzione del Castello, la cui posizione sopraelevata rispetto al centro abitato lo rese un presidio di grande importanza strategica tanto che venne conteso da numerosi signori feudali fino a quando non venne distrutto nel 1510. Nel 1925 al suo posto è stato eretto un monumento-ossario ai caduti di Vidor per commemorare i morti della Prima Guerra Mondiale ed in seguito anche quelli della Seconda. Lungo la strada che porta all’ossario, ogni anno, si svolge il “Palio di Vidor”, manifestazione che rievoca i numerosi assalti che subì la fortezza in epoca medievale.
Vidor, dopo essere entrata a far parte dei territori della Serenissima, perse la sua antica importanza trasformandosi in un piccolo centro agricolo. Delle antiche vestigia rimase solo il ponte ligneo che garantiva i collegamenti ed il passaggio di uomini e merci. Nel 1871 il ponte venne realizzato in pietra ma venne fatto saltare dopo la disfatta di Caporetto, per coprire la ritirata. Vidor fece infatti da sfondo a una delle più violente battaglie della Grande Guerra, era il 10 novembre 1917 quando le truppe prussiane, travestite da soldati italiani, sferrarono un feroce attacco alle milizie italiane uccidendo oltre 300 uomini e mettendo a fuoco il paese.
Oggi Vidor è un importante centro vinicolo e il suo paesaggio, soprattutto nell’area collinare di Colbertaldo, con le sue rive vitate, offre suggestivi scorci naturalistici.